Il brillantissimo nuovo presidente Obama, parlando del clima durante il vertice ONU, ha recentemente lanciato l'appello finale:"la minaccia è grave, urgente e crescente; se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile". Certo detto così, da una fonte così altolocata, sarebbe da pazzi irresponsabili non agire immantinente. Ma la scienza, nostro lume, cosa dice in proposito? Occorre premettere che metereologia e climatologia non sono scienze esatte. Ciò significa che le loro previsioni sono basate su modelli teorici e quindi producono stime. A detta degli stessi esperti, gli attuali modelli si dimostrano validi (ossia ci azzeccano molto spesso) quando si lanciano su previsioni a breve termine (pochi giorni da oggi), mentre possono solo dare qualche idea quando si sbilanciano su periodi più lunghi. Di fatto nessuno può affermare con certezza quale sarà il clima tra 10 o 20 anni. Ma torniano al problema noto come surriscaldamento globale (anche qui questo inquietante aggettivo). I sostenitori di questa teoria (perchè di teoria trattasi) affermano che l'attività industriale umana sta producento enormi emissioni di CO2 tali da determinare un innalzamento della temperatura mondiale. Tale innaturale riscaldamento dovrebbe produrre effetti devastanti quali uragani, desertificazioni, innalzamento dei mari, etc.. C'è da aggiungere che fino ai primi anni 80' molti di questi studiosi avevano previsto nei decenni a seguire il rischio di una nuova glaciazione (!!) dovuta all'inquinamento. Per completezza di informazione si deve inoltre ricordare (mi rendo conto che la cosa possa suonare come un'eresia) che esistono almeno altrettanti esperti del settore che vedono le cose diversamente, ossia non credono alla teoria del surriscaldamento globale. Ma veniamo al metodo scientifico, cioè all'analisi dell'osservazione empirica. Alcuni climatologi, a cui non è stata data grande eco, hanno analizzato la relazione statistica tra l'andamento delle temperature e rispettivamente le emissioni di CO2 e le macchie solari. Queste ultime sono zone della superficie solare più fredde rispetto al resto. Sebbene più fredde del resto della superficie hanno la caratteristica di emettere più radiazioni. Il loro numero varia ciclicamente e quindi varia ciclicamente anche l'ammontare di radiazioni solari che giungono sulla terra. Ora, questi scienziati hanno osservato una forte relazione tra il numero di macchie solari (molto numerose negli ultimi anni) e la temperatura mondiale. Sembra invece che, in base alle osservazioni, non sia deducibile una relazione tra emissioni di CO2 e innalzamento della temperatura. Questo spiegerebbe anche come mai sia stato osservato di recente un aumento della temperature in vari pianeti del sistema solare dove l'uomo non ha ancora aperto fabbriche. Per concludere anche nel caso del "global warming" (è fichissimo detto così) siamo in presenza di qualcosa lontano dal pensiero scientifico. Ci stiamo imbattendo in un dogma. Con questo non vuol dire che io sia favorevole alle emissioni sconsiderate di CO2. In ogni caso penso che non sia salutare riempire l'atmosfera di gas irrespirabili, ma ho anche paura che questo allarmismo possa nascondere interessi poco filatropici. Dubitate gente...dubitate
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
personalmente ho le idee molto, ma molto confuse: può darsi che gli scienziati quelli non accreditati abbiano ragione oppure che non abbiano affatto ragione, poiché devono coprire gli interessi dell'industria affinché lo status quo attuale venga mantenuto.
RispondiEliminaDall'altra parte, invece, può darsi che gli scienziati quelli accreditati abbiano raqione e che sia urgente e necessario cambiare rotta, però può darsi che dietro a queste nobili ed umanitarie istanze si muovano gli interessi dell'industria delle energie "alternative".
Di sicuro c'é che l'inquinamento é tantissimo e ci stiamo avvelenando: di questo mi preoccuperei moltissimo.