lunedì 24 agosto 2009

basta paura!

Come ho detto, al giorno d'oggi, ma forse anche a quello di ieri, la gran parte della propaganda politica è basata sulla solleticazione di un solo sentimento umano: la paura. Ciò è vero in tutte le democrazie, ma andando nello specifico italiano i due maggiori schieramenti politici che si alternano al governo dell'Italia immancabilmente ad ogni tenzone elettorale rispolverano il loro armamentario di paure precotte. cercherò quindi di riassumerle:
centrodestra - votate per noi altrimenti:
- pagherete più tasse (come se adesso fossero diminuite sensibilmente;
- saremo invasi dai clandestini (come se bastasse un decretino per fermare dei flussi migratori epocali);
- arrivano i comunisti (che risate...quali?);
- arriverà il declino economico (troppo tardi e' già arrivato).
centrosinistra - votate per noi altrimenti:
- distruggeranno lo stato sociale (tanto lo state distruggendo entrambi);
- concentreranno il potere in poche mani (perchè? adesso non è già così?);
- arrivano i fascisti (doppie risate...quali?);
- arriva Berlusconi (già visto e poi di berlusconoidi ne abbiamo a iosa).
Alla fine ho maturato un qualunquismo ideologico per il quale vengo criticato con frasi del tipo "così fai vincere berlusconi!!" oppure (tanto è equivalente) "così fai vincere i sinistri!". Insomma sempre appelli alla paura. Ora basta! voglio eventualmente votare per qualcuno che proponga una speranza. Sono stufo di turarmi il naso alla Montanelli! e allora? allora niente...aspetterò forse per sempre.
ciao a tutti e votate o non votate sempre come vi pare.

martedì 18 agosto 2009

e figlie so piezze' e core

Tale detto partenopeo (mi scuso se forse non è scritto correttamente) mal si attanaglia alle politiche famigliari portate avanti negli ultimi decenni da tutti i governi dalle diverse sfumature cromatiche. Tale disinteresse della politica al problema del sostegno alla natalità ha raggiunto risultati lusinghieri nel nostro paese. In Italia ogni donna dà alla luce (speriamo prodotta con fonti rinnovabili) in media 1,34 figli (povero o,34 di figlio!). Lievemente peggio (o meglio?) di noi riesce a fare solo il Portogallo (1,3 - fonte Eurostat 2007). Che potrebbe succedere nel tempo se non si fanno abbastanza figli? molto semplice.... aumenta l'incidenza sul prodotto totale di un paese delle spese previdenziali e sanitarie fino ad un punto in cui non sono più sostenibili. Altri paesi europei già da molti anni sono corsi ai ripari. Un esempio in questo è rappresentato dalla Francia. In quel paese vige un sistema fiscale chiamato "quoziente famigliare". Che significa? Significa, semplificando all'osso, che se io guadagno un lordo di 50.000 euro, ma con quei soldi ci campiamo in 5, allora non pagherò l'aliquota di tasse per 50.000 euro (mettiamo, solo per semplicità 40%), ma il mio imponibile verrà diviso per 5 e pagherò l'aliquota spettante ad un reddito di 10.000 (poniamo, per fantasia il 10%). Nell'esempio che abbiamo fatto invece di pagare 20.000 euro di tasse, ne pagherei solo 5.000. Mi rimarrebbero 15.000 euro in più per mandare avanti la famiglia. Eminenti economisti hanno stimato che il sistema francese applicato pari pari in Italia costerebbe circa 10 miliardi di euro. Troppi direte voi, veramente troppi per le nostre finanze dissestate! D'accordo sono troppi, ma riducendo, almeno all'inizio, l'estensione dei benefici alle categorie di reddito più disagiate e con alcuni correttivi l'onere potrebbe essere ridotto a 5/6 miliardi. Direte: "non ci sono i soldi...non hai capito?!". Ok ma allora per quale motivo il governo Prodi (centrosinistra) ha trovato 5 miliardi per finanziare la riduzione del cuneo fiscale (solo per i datori di lavoro) e il governo Berlusconi ha racimolato circa 3 miliardi per abolire l'ici sulla prima casa e detassare gli straordinari? La risposta è...che non lo so. Mica ho tutte le risposte. Mica sono Beppe Grillo.

domenica 9 agosto 2009

Casa a Roma a 100.000 euro!

Sembra impossibile vero? Eppure lo stato potrebbe sistemare circa 240.000 persone, dando loro una casa di proprietà senza aumentare minimamente il debito pubblico. Fantaeconomia? Forse, ma la matematica non è un'opinione. La costruzione di un appartamento di 70/80 mq nella periferia di Roma costa a occhi e croce, comprese le opere di urbanizzazione, circa 100.000 euro. In teoria lo stato potrebbe prendere dei terreni poco fuori il raccordo anulare e costruirvi 80.000 alloggi. L'operazione costerebbe quindi 8 mld di euro che potrebbero essere finanziati con l'emissione di un btp a 30 anni con un rendimento (arrotondato per semplicità) del 5%. A quel punto le case potrebbero essere rivendute ai cittadini che le comprerebbero con rate di durata trentennale allo stesso tasso del btp. Risultato: circa 240.000 persone (calcolando una media di tre persone ad alloggio) diverrebbero propritarie di una casa a Roma pagando un mutuo con rata mensile di circa 450 euro! Lo stato non ci guadagnerebbe, ma neanche ci perderebbe nulla. Questa meraviglia viene resa possibile proprio dal fatto che abbiamo eliminato dal processo un elemento: il profitto. Perchè a nessun governo, di nessun paese occidentale viene in mente di fare una cosa del genere? Semplice, sarebbe disastroso per il mercato immobiliare. Lo stato farebbe da calmiere nel mercato. Immaginate che perdita per i finanzieri che investono nei fondi immobiliari.....

venerdì 7 agosto 2009

bast fregature2 - chi è scappato con la cassa?

Oggi, riallacciandomi al mio precedente articolo, vorrei ragionare sull'interrogativo di fondo: chi è scappato con la cassa?
Secondo il fondo monetario internazionale (noto distruttore di fiorenti economie, vedi Argentina, ma molto preciso nel raccogliere numeri) negli ultimi 20 anni una grossa fetta del reddito prodotto nelle maggiori economie, circa l'8%, è passato dai redditi da lavoro dipendente ai profitti delle imprese. Una bella cifra! secondo me anche calcolata per difetto se si tiene conto dell'evasione ed elusione fiscale, fenomeni che, contrariamente alla vulgata, non esistono solo in Italia. Un noto giornalista del Wall Street Journal, Robert Frank, ha scritto un libro -inchiesta "Richistan, lo stato dei nuovi plutocrati americani" in cui descrive il mondo dei nuovi ricchi negli USA. Le cifre relative al loro sviluppo sono impressionanti "nel 1982 erano appena 13, nell'89, coi mercati finanziari in pieno boom erano saliti a 67. Alla fine dei Novanta, con il fenomeno Silicon Valley, avevano raggiunto l'incredibile cifra di 9 milioni, più degli abitanti della Svezia, e una fortuna netta di 30mila miliardi di dollari". Considerate che per entrare a far parte di questo paese dei balocchi occorre possedere un patrimonio di almeno 10 milioni di dollari! Come è possibile tutto questo? Senza voler rispondere pienamente a tale domanda basti però pensare ad un fatto: la globalizzazione produce innumerevoli opportunità.....solo per le imprese. l'impresa non ha legami affettivi, culturali o linguistici con un singolo paese. Può liberamente andare a produrre dove costa di meno per vendere dove il prezzo è più alto e farlo in maniera dinamica, ossia cambiando locazione quando mutano le condizioni. Sebbene sia molto diffusa la migrazione lo stesso modello non può essere totalmente adottato dal lavoratore. Non credo che domani voi possiate andare a lavorare la mattina in Svezia e andare a fare la spesa il pomeriggio in Marocco....E i governi che possono fare? praticamente nulla se non assecondare il processo di globalizzazione. Se un governo ad esempio decidesse di aumentare la tassazione delle rendite finanziarie per dare più risorse ai cittadini immediatamente il suo paese subirebbe un drammatico deflusso di capitali. Morale? E' vero o non è vero che negli ultimi due decenni dai governi di qualunque colore sentiamo solo discorsi del tipo: "il momento è difficile e si impongono scelte dolorose"? Possibile che in 20 anni sia sempre andato tutto male mentre milioni di persone si arricchivano a dismisura? Riflettiamo.

basta fregature2 - il risveglio

Carissimi, dopo la seriosità dei miei precedenti articoli, voglio ritornare su un pò di sano nostalgico cazzeggio sugli anni della mia gioventù. Se avete 5 minuti (ma perchè non abbiamo mai tempo per nulla con tutta la tecnologia liberatrice di cui disponiamo?) fatevi un giro su youtube andando a cercare video sugli anni 80 (sono, anzi siamo, tanti i nostalgici...)
Non per essere ripetitivo, ma quelle immagini che troverete sono per lo più caratterizzate da colore, fantasia, buon umore; in poche parole ottimismo. Sicuramente c'era una buona dose di preconfezionamento in tutto questo, ma è innegabile che il clima che si respira oggi è ben diverso. Eppure se si smanetta nei siti del fondo monetario internazionale (et similia) si vede che il Pil mondiale negli ultimi venti anni si è più che triplicato. Si dirà che questo aumento è stato mangiato dall'aumento dell'inflazione e della popolazione. Ca nisciuno è fesso.... Nessuna di queste variabili ha avuto un incremento neanche lontanamente così poderoso!!!
alla faccia della crisi...qualcuno sta scappando con la cassa!!!!!
Chi? meditiamo gente.






giovedì 6 agosto 2009

fregatura3 reloaded (ovvero l'inganno globale)

Buon giorno a tutti, oggi mi viene in mente che col passare del tempo sto diventando pericolosamente complottista. Internet trabocca di farneticazioni su governi ombra (sempre utile con questo caldo), cospirazioni e inganni globali. Molto spesso però la storia ci insegna che anche le leggende più strampalate hanno un fondo di verità. Mi spiego meglio. Negli ultimi venti o trenta anni il capitalismo ha dominato incostrastato il mondo, però in una forma evoluta rispetto al passato. La tipica formula marxista Denaro-Merce-Denaro voleva dire in sostanza che: il capitalista ti faceva lavorare dietro un compenso in denaro e tu lo ringraziavi per questo. Col tuo lavoro producevi della merce per il capitalista. Infine con i soldi che lui paternamente ti dava compravi parte della merce che tu avevi prodotto (lo stretto indispensabile per vivere) ridando i soldi al capitalista. Wow! Alla fine il capitalista era più ricco e tu eri sempre più grato allo stesso perchè ti faceva sopravvivere. Dopo la seconda guerra mondiale la necessità di ricostruire le economie più avanzate e il timore di rivoluzioni portò ad una espansione enorme della classe media. I governi nazionali resero pubblici, e quindi accessibili a tutti, molti servizi (istruzione, sanità, energia, telefonia e financo edilizia). La gente si abituò a tenori di vita sempre più elevati. Se tu non devi vendere tutto quello che hai per curare un figlio malato puoi permetterti di compare cose come la macchina o andarti a fare una vacanza al mare. Da qui si rinforza la mia fissazione per gli anni 80' (a parte il fatto sentimentale che rappresentano la mia gioventù). Quelli sono gli anni di apice dell'espansione della classe media, di massimo benessere per una vasta fascia della popolazione dei paesi occidentali. Ma è stato anche l'inizio della svolta. Crolla il blocco sovietico, comincia ad emergere il ruolo economico (non più solo militare) di paesi come India e Cina e il capitalismo capisce che inizia una nuova e forse più lucrosa fase. Gli stati nazionali non servono più e poi così sono enormemente costosi, la gente si è abituata al consumismo e la cosa può essere sfruttata e cosa c'è di meglio che sfruttare il sentimento più malleabile di tutti: la paura?. Oggi siamo dominati dalla paura. in ordine casuale le paure più propagandate sono:
1) il surriscaldamento globale;
2) il terrorismo globale;
3) le epidemie globali.
La parola comune è globale. Il termine già da solo schiaccia l'individuo che sente la necessità di risposte globali. In altri termini serve che qualcuno si occupi di questi problemi imponendo un governo globale. Nel frattempo il rapporto tra te e il capitalista si è evoluto. Tu lavori sempre per lui, vuoi sempre comprare da lui, anzi vuoi sempre comprare più merce perchè lui te lo mette in testa, ma i soldi che lui ti elargisce non bastano e allora.....lui te li presta (compri oggi e paghi tra sei mesi e cose del genere). In passato chi non riusciva a pagare i debiti diventava schiavo....chissà se le cose sono sostanzialmente cambiate.
Tornando alla paura tutto questo significa che i governi nazionali non conteranno praticamente più nulla. Per farci passare il tempo ci danno la politica nazionale, ma riflettiamo. Governava Berlusconi, le cose andavano male, ci incazzavamo e la volta dopo votavamo per Prodi. Le cose continuavano ad andare male, ci incazzavamo e la volta dopo votavamo per Berlusconi. Grossi cambiamenti? ma?
cosa ne pensate?.

fregatura2 - la vendetta

Buon giorno, vorrei innanzitutto ringraziare un utente che ha lasciato un commento sul mio primo articolo. Nel suo post, di cui condivido il contenuto, ci invita a non chiuderci e direi crogiolarci nel nostro forse illusorio obiettivo "felicità" e a considerare il disagio sociale che ci circonda. Sono pienamente d'accordo con te caro amico! Ma non di meno penso che l'uomo sia anche relazione e vedo la società come un caleidoscopio. L'immagine complessiva non è che il risultato di tanti pezzetti diversi tra loro. L'insoddisfazione di questi giorni è la somma delle nostre insoddisfazioni individuali e penso che in questo disegno la delusione della nostra generazione giochi un ruolo importante. Prendete la metro nella mia Roma o camminate tra la gente nei luoghi affollati. Le persone sembrano diventare sempre più nervose e incattivite anche a prescindere dalla loro condizione socio-economica. Quello che forse si è perso oggi è la speranza. Noi l'avevamo. Illusoria, plastificata e in parte egocentrica, ma l'avevamo e poi il mondo si è sollazzato nel togliercela. E poi non credo che fossimo così egoisti. Semplicemente pensavamo che stare insieme, magari cantando, avrebbe risolto magicamente i problemi del mondo. Chi ha, come me superato da poco gli anta, ricorderà "feed the world". Milioni di ragazzi in tutto il mondo che seguirono in diretta il più lungo concerto della storia contro la carestia in Africa. Che splendidi sciocchi romantici eravamo!!
Ora Michael Jackson è morto. Non è cosa da poco. L'eterno peter pan forse è stato uno dei più adeguati cantori di quel sentire comune. Citazioni a parte resta il fatto che, secondo me, oggi viviamo una spaccatura generazionale con conseguenze sociali più pesanti che nel passato. Ci sono gli anziani, testimoni eroici di una ricostruzione nazionale, che in molti casi arrancano con pensioni da fame. Poi vengono i "maturi". Quelli che, tanto per citare il mio precedente articolo, si sono presi a mazzate in gioventù tanto per cambiare l'universo e che oggi "istituzionalizzati" dispensano suggerimenti etici e sociali alle altre generazioni succhiando la quota più alta del reddito nazionale. In Basso ci sono i giovani. Povere vittime della modernità. Li destinano a condizioni di perenne semischiavitù cercando di addolcirli con il megatelefonino di ultima generazione inclusivo della fantastica offerta di 10000 sms gratuiti (che figata...come se gli sms costassero realmente qualcosa alle compagnie telefoniche - alle fiamme fiammetta!!). E noi figli degli anni 80' (e forse delle stelle)? Siamo in mezzo, sospesi....attendiamo il prossimo treno, ma forse la linea ferroviaria è stata soppressa.
Un abbraccio e se avete voglia mandatemi qualche breve aneddoto sui vostri anni 80'.

mercoledì 5 agosto 2009

fregatura

Buon giorno, inizio questo blog (ma che vuol dire?) con un pensiero semplicissimo: "che fregatura!". Si perchè, come meglio si capirà più avanti, penso che la mia generazione (sono nato in un'assolata giornata del maggio 1968) sia stata fregata, mettendoci molto del nostro, dagli eventi sociali che hanno caratterizzato l'ultima parte del tormentato ventesimo secolo. Andiamo un pò indietro nel tempo. La maggior parte di quelli che hanno grosso modo la mia età, dopo un'infanzia passata a scuola con la cartella (bada bene non lo zainetto) sulle spalle vedendo furia cavallo del west in tv e giocando immaginarie partite di calcio in un cortile mentre fuori i fratelli maggiori si divertivano a darsi mazzate talvolta mortali perchè uno era fascio e l'altro compagno (che bizzarria, magari in un contesto normale sarebbero stati amicissimi), hanno trascorso la loro gioventù nei favolosi anni 80'. Non lamentiamoci, per molti di noi è stata una pacchia. Negli anni dei paninari (tozzi per chi come me è di Roma), della Milano da bere e Happy Days, tutto semrava facile facile. Anni delle superiori passati a scervellarsi su come passare al meglio il tempo libero e soprattutto a cercare di capire come scardinare le difese dell'altro sesso. Il blocco sovietico andava evaporando e io come la maggior parte dei miei amici serbavo una visione assolutamente serena del futuro. Insomma si pensava che la nostra vita sarebbe stata una baldoria stile film di J. Fox. Dopo la maturità e il classico viaggio post esame (santa tessera ferroviaria interrail!!) sapevamo che con un minimo sforzo sui libri, una volta ottenuto il pezzo di carta, si sarebbero dischiuse interessanti prospettive. Così ci dicevano mamma tv e i più grandi e così noi credevamo. Intanto tra un esame e l'altro ci impegnavamo a organizzare innocenti zingarate e io trovavo anche il tempo di incontrare il grande amore della mia vita. Nel frattempo iniziano gli anni 90' e nel paese si comincia a respirare un'aria più cupa, ma noi facciamo finta di niente e andiamo avanti fiduciosi. Effettivamente dopo una buona laurea in economia e, diciamo la verità, una valida preparazione, riesco quasi subito a trovare un posto di lavoro in un grande ente di cui non faccio il nome (tanto chi se ne frega). Mica come i giovani d'oggi, a cui va tutta la mia solidarietà e a cui trovo veramente bieco si faccia la morale, che, dopo lauree, master e dottorati, si ritrovano in un call center. Comunque, preso dall'entusiasmo e pazzo d'amore, mi sposo e perchè no, subito un figlio. Io adoro i bambini e amo mia moglie alla follia. Si prefigurava una visione radiosa da famiglia barilla (ricordate lo spot dove c'è barilla, c'è casa?). Poi lentamente (ma tutto sommato in pochi anni) il declino. Sarà stato l'Euro, sarà stato l'avvento della Cina sui mercati globali, fatto è che la carriera si blocca con la prospettiva di rimanere quadro a vita: "sai sei ancora giovane e poi bisogna contenere i costi...in questa fase è tanto se uno conserva il posto di lavoro" (frasi di solito dette dai fratelli maggiori che, dopo essersi dati mazzate a fini politici, hanno ottenuto lauree spesso dubbie e poi hanno fatto rapide carriere). Il costo della vita intanto aumenta. Questo pensiero si fa ancor più pressante in questo momento in cui mi sto rollando una sigaretta con le cartine e ricordo che da povero studente fumavo le lucky strike. Il risultato e che arrivi a un punto in cui il chiodo fisso e: "bisogna guadagnare di più!!". Si, ma come? Con la carriera? Ma no te l'hanno spegato che è bloccata per il bene dell'umanità. Con un doppio lavoro? Magari, ma che si mette a fare uno pseudo economista rinco.. oltre gli anta e che oltretutto torna dall'ufficio mediamente alle 20 di sera. Con Internet? Diciamo la verita' i rinco... come me, anche se si atteggiano a super esperti non ci capiscono praticamente una mazza.
Insomma troppo giovani per contare un minimo in questo paese e troppo vecchi per fare qualcosa di nuovo. E la politica? Sarà, ma a me sembra che il declino sia andato avanti imperterrito con qualunque governo (madre! sono diventato qualunquista, beh almeno anche io ho il mio ismo come i fratelli maggiori). Qualcuno si riconosce in questo quadretto?
ciao e fatemi sapere.